Beautiful Scars

Assemblare musicisti e influenze provenienti da miriadi di generi musicali – dal rock al blues, dal tango al funk, dal jazz all’afrocubano – è una delle abilità di Kip Hanrahan, figura poliedrica che anima la vita musicale americana contemporanea da oltre trent’anni come percussionista, compositore e produttore. Risultato: miscele sonore uniche e originali. Il suo ultimo pregevole album è Beautiful Scars(American Clavé/Enja – distr. Egea).
Tra le sette voci che si alternano nell’interpretazione dei sedici brani del cd la più nota ai nostri lettori è quella di Xiomara Laugart, mentre nella schiera incredibile di musicisti coinvolti, che vanno dal bassista Steve Swallow al percussionista portoricano Milton Cardona, troviamo una piccola comunità di cubani: Horacio ‘El Negro’ Hernandez, Pedrito Martinez, Dafnis Prieto e Yosvany Terry. Di qui potrete immaginarvi il sound di questo progetto che pulsa afrolatino (ma non solo) sin dalla prima traccia Busses From Heaven, magica atmosfera che illustra come un index i capitoli musicali fin qui attraversati da Kip. Sulle cima c’è il canto afrocubano che si evidenzia poi nettamente con Rumba Of Cities, brano a cui interviene anche il conguero newyorchese di origini portoricane Richie Flores. Ottimi ricami ritmico-melodici nell’emozionante Real Time and Beautiful Scarsdove sono in primo piano voce e tastiere. Difficile e lungo sarebbe presentare tutte le pregevoli tracce in scaletta . In sintesi, un disco che oltre alle sonorità calde di latin jazz offre anche atmosfere blues o spazi meditativi dove ritmo e poesia si incontrano a passo rilassato, lento, con linguaggi e strumenti musicali che si ricombinano di continuo sul percorso di base tracciato dal catalizzatore Kip Hanrahan. Solo il libretto è poco esplicativo su brani e registrazioni, ma il sound dell’album è ottimo. Ascoltare per credere.

GianFranco Grilli

Lascia un commento

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here