Afro Bop Alliance

Dall’esordio del 1993 al comando del Caribbean Jazz Project c’è Dave Samuels il quale afferma che “quando il gruppo si è formato, il suo sound ruotava soprattutto attorno alla combinazione fra i miei due strumenti, vibrafono e marimba, sassofono (Paquito D’Rivera – nda) e steel drums (Andy Narell – nda). Poi l’aggiunta di flauto (Dave Valentin – nda) e chitarra (Steve Khan – nda) ha donato nuove sfumature alla nostra musica”. Musica che si è evoluta continuamente nel corso degli anni grazie ai vari partner che via via Dave ha saputo coinvolgere in questa sorta di laboratorio sperimentale tra jazz e ritmi afrocaraibici. E’ il caso del recente progetto di collaborazione con l’Afro Bop Alliance – orchestra diretta dal batterista e percussionista Joe McCarthy che per l’occasione si è ampliata fino a 18 musicisti – da cui è nato il nuovissimo album il cui titolo è omonimo della band.
Afro Bop Alliance (Heads Up, 2008 – www.headsup.com -distr. IRD) ci regala composizioni dello stesso vibrafonista e alcuni standard del jazz, ovviamente riletti con lo spirito del Caribbean Jazz Project e con rispetto. “Mi è sempre piaciuto reinventare i classici – continua Dave – è una specie di sfida arrangiare un brano in una chiave diversa ma che nello stesso ne mantenga intatta la riconoscibilità”. Tra le nove tracce, infatti, troviamo Naima, la splendida opera di John Coltrane rinnovata di ritmo sincopato e accenti latini; poi Stolen Moments di Oliver Nelson in versione cha cha ma su un insolito e complesso tempo di 7/4, e Bemsha Swing di Thelonious Monk dove, con un po’ di immaginazione, si percepisce il pattern ritmico-melodico del mambo. Una citazione particolare merita la brillante interpretazione del brano Soul Sauce di Dizzy Gillespie e Chano Pozo che richiama alla mente anche Cal Tijader per vari motivi: è stato uno dei grandi maestri del vibrafono; Samuels gli dedicò come omaggio l’album Tjaderized(1997); ma soprattutto Tjader viene ricordato per il magistrale arrangiamento di Soul Sauce del 1964 da cui derivò il suo riconoscimento internazionale nel latin jazz.

Tra le cinque composizioni del vibrafonista-marimbista chicagoano incise in Afro Bop Alliance spicca per originalità Afro Green, intrigante brano con un tracciato abbastanza difficile dove le percussioni intrecciate alle dissonanze della marimba e dei fiati creano la trama basilare per efficaci improvvisazioni di sax, vibrafono e congas. Musica che evoca emozioni e paesaggi insoliti. Da ascoltare più volte, come anche il cinquequarti Five for Elvin. Ci spiace dover trascurare per i soliti motivi di spazio i bravi protagonisti intervenuti in questo eccellente disco, e quindi per non far torto a nessuno ci limitiamo a ricordare il motore principale di questo progetto che miscela lingue musicali diverse in maniera fantastica: Dave Samuels – entrato sulle scena jazzistica nel 1974 con Gerry Mulligan – oggi il più importante vibrafonista dell’afrocuban jazz.(www.dsamuels.com)

Un album che soddisferà anche i jazzofili poco amanti delle tinte latine.

Gian Franco Grilli

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