El Color Del Tambor

Se l’intenzione era quella di ricreare con questo cd lo spirito e l’entusiasmo del mondo latino e se si voleva offrire una prova tangibile delle proprie competenze culturali, musicali e strumentali, gli obiettivi di Tony Succar y el Grupo Mixtura sono stati centrati con questo El Color Del Tambor. Un progetto importante, anche se non innovativo e unico, ma che merita di esser segnalato anche per altri due motivi. Primo, è il disco d’esordio di questa nuova band; secondo, Tony Succar – direttore del gruppo, multistrumentista, peruviano residente a Miami – ha soltanto ventidue anni, ma macina e mescola note e stili in maniera fantasiosa e precisa, come potrebbe fare solo chi ha alle spalle lunghi anni di gavetta. Compositore, arrangiatore, pianista, percussionista, Succar è il deus ex machina di questo lavoro che abbraccia (con citazioni e sfumature) le musiche di tutto il continente sudamericano, tra salsa, cumbia, timba, bolero, cha cha cha , merengue, bossa, guaguancò, ritmiche afrocubane dei rituali del bembè, etnojazz o latinjazz. Ad esempio, queste ultime sonorità sono ben calibrate e sfumate in diversi ambiti espressivi lungo un percorso articolato fatto di incastri inusitati di generi, con improvvisi e piacevoli testacoda. Meritevole di segnalazione di questo lavoro anche l’ampio ventaglio strumentale, da cui emerge, come curiosità assoluta, il chiquichaque della quijada, strumento a percussione ormai in disuso nelle band di musica latina (in Perù la chiamano carachacha; in italiano, mascella d’asino o di cavallo; in inglese, jaw bone o per la versione meccanica: vibraslap. Il suono si ottiene per scuotimento della mandibola che fa vibrare i denti nel proprio alveo). Questo sound (per alcuni rumore) è particolarmente evidente in Samba Malato e El Cuarto de Succar. Ma anche in Se Me Olvido Otra Vez, dove con spirito rumbero il canto si innalza sul pattern di guaguancó per poi visitare il pianeta della salsa in compagnia del colombiano vallenato con echi qua e là che rimandano a Gloria Estefan o alla timba cubana. Un punto debole del progetto: i fiati non perfettamente a registro e con timbriche di sapore artificiale. Tuttavia, Tony dimostra di aver ben studiato e assimilato in fretta la cultura musicale latina con questo disco spumeggiante. Da ascoltare. Distribuito da: www.cdbaby.com

GianFranco Grilli

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