Cosas De Mi Isla

CINQUILLO PINERO
Cosas de mi Isla
Idyllium Edizioni Musicali, 2007

Una finestra su uno dei ritmi più interessanti ma meno conosciuti di Cuba: il sucu sucu. Questo in estrema sintesi ci offre l’album Cosas de mi Isla del sestetto cubano Cinquillo Pinero, prodotto da Sabino Mogavero per la Idyllium Music Publishing di Milano.

Questa produzione si apre infatti con il significativo titolo Sucu Sucu a Isla del Sur (dedicato a Cayo Largo) sui passi del ritmo genuino dell’Isola della Gioventù (la seconda isola dell’intero arcipelago cubano) che prima del trionfo della Rivoluzione del ’59 era chiamata Isola dei Pini, a suo tempo covo di pirati che ispirò a Stevenson il romanzo L’isola del tesoro. Dal punto di vista vocale-strumentale-melodico-armonico, il sucu sucu assomiglia abbastanza all’antico son montuno e parlare di sucu sucu significherebbe affrontare un insieme più complesso (come succede con rumba, parranda, ecc.), in quanto con tale termine ci si riferisce anche al ballo e all’evento festaiolo che fa da sfondo a questa musica tradizionale con i sapori della cucina e i caratteristici costumi dei guajiros cubani. La musica del sucu sucu (o sucu suco) viene realizzata con güiro, cucharas (cucchiai), maracas, machete, claves, bongos, cencerro, gli strumenti ritmici che accompagnano e/o dialogano con le corde del tres, della chitarra e del contrabbasso. Troverete similitudini tra questo stile e la musica guajira, o sonorità affini, tanto per fare un esempio pratico che mi viene in mente ora, con quelle della canzone Caimán no come caiman interpretata dal gruppo Moncada. Mi sono esteso un po’ sul tema perché ritengo che è attorno a questo genere che ruota e si dipana quasi tutto il repertorio tradizionale raccolto nel progetto “Cosa de mi Isla” del gruppo Cinquillo Pinero diretto dal cantante Enrique Gonzalez Rives. Tra le dieci tracce proposte, per un totale di circa 52 minuti di musica allegra e contagiosa , vi invito in particolare all’ascolto di No me aprietes, Sucu Suqueando e Asi Como Tu: improvvisamente spicca il clarinetto (strumento non segnalato nelle note di copertina!) con piacevoli soli che mescolano il ritmo cubano al calyspo e alla cumbia. Una bella e gradita sorpresa che rende le musiche di questo album ancora più caraibiche. Applausi.

Gianfranco Grilli

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