Emilia Morales
La voz de Cuba
Azzurra Music, 2007
La cantante cubana Emilia Morales mostra in questo suo nuovo album curiose elaborazioni di canzoni latinoamericane. Dotata di virtuosistica flessibilità e significativa mobilità timbrica, la voce della Morales spazia attraverso una vasta gamma espressiva, personalizzando evergreen di musica latina (da Angelitos Negros a Besame Mucho) a cavallo tra il romanticismo del bolero (stile preferito dall’artista) e i ritmi ballabili filiati dal son cubano. Estensione vocale, abilità interpretativa (che ho potuto apprezzare in concerto con Los Trinitarios) e trucchi nel rivestire nuovamente ogni nota nell’ambito dello stesso brano, sono qualità della cantante che, purtroppo, non hanno potuto esprimersi al top in alcuni brani di La voz de Cuba, album mediocre in fatto di fantasia armonica, ritmica e strumentale. Infatti, suoni freddi e rigidi fanno rimpiangere il sabor e l’impasto tipico che certe orchestre cubane, anche non titolate, sanno dare. E, invece, in questa produzione discografica qua e là riecheggiano echi di arie nostrane, impeccabili fin che si vuole, ma con quel non so che da balera…
Mentre quanto detto è opinabile, cosa che non dovrebbe dividere è la chiarezza nell’informare.Mi chiedo, come mai si continua a trascurare (vizio anche di Case importanti, e quindi l’editore è quasi assolto) di citare gli ‘ingredienti’ del prodotto: non sono riportate note biografiche della voce protagonista (https://www.salsa.it/interviste.aspx?lnrid=66), gli stili e i musicisti intervenuti, alcuni dei quali, oltre tutto, ci regalano anche piacevoli assoli.
Giudizio: dodici tracce che non faranno certamente impazzire gli amanti della salsa ma che meritano di essere ascoltate soprattutto dagli appassionati di musica e canzoni latine, se non altro perché dalle loro valutazioni, certamente più importanti delle mie, è probabile dipenda l’esito commerciale di questo album.
Gian Franco Grilli
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