Solo dieci ore d’aereo ci separano dal paradiso caraibico di Santo Domingo L’isola fu scoperta nel 1492 da Cristoforo Colombo durante il suo primo viaggio.
Gli abitanti, i Tainos, erano un popolo mite, destinato a soccombere alla caparbietà dei conquistadores spagnoli che si impadronirono dell’isola e fondarono la città Nueva Isabela, l’odierna Santo Domingo.
Nel 1844, dopo secoli di dominazione spagnola, l’isola conquistò l’indipendenza.
L’antica Quisqueya è la seconda isola in ordine di grandezza delle Grandi Antille. Lambita da un mare cristallino e arricchita da spiagge bellissime, è una delle mete più ambite dagli italiani che si sentono a loro agio in un paese vicino per cultura e tradizioni latine.
L’essenza dell’isola è la musica. La popolazione allegra e vivace accompagna il turista alla scoperta dei ritmi locali.
Può Vantare la paternità di due tra i ritmi più importanti della musica Latina, Il Merengue e la Bachata.
Il Merengue con la sua vitalità scandisce i ritmi della vita a Santo Domingo.
Incarna i valori della sua Gente, che a saputo conservare l’amore istintivo per la vita.
La Bachata ha Radici nella Tradizione contadina dei campesinos che con gli strumenti semplici a loro disposizione, creavano melodie romantiche per allietare le serate dopo lunghe giornate di lavoro.
Un consiglio da seguire: non fermatevi dentro le confortanti mura di un villaggio, ma cercate la vera magia domenicana in quei locali, magari poco turistici, ma non contaminati da tendenze musicali internazionali, che tendono a presentarci in modalità standardizzate anche le realtà più ricche ed estroverse.
Francisco Rojos
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