VESTAX VCI-300

Il VCI-300 è un elegante controller USB-MIDI che nasce dall’esperienza del
VCI-100 e ne amplifica notevolmente le potenzialità. La prima differenza che si
evidenzia comparandolo con il suo fratello minore VCI-100 è la presenza di
un’interfaccia audio 4in/4out integrata. VCI-300 viene proposto con in bundle il
software Serato DJ ITCH. La risoluzione dei Jog wheel e del pitch control fader
è fino a quattro volte più alta rispetto al VCI-100. I Jog wheels hanno inoltre
peso ridotto e precise regolazioni di sensibilità.
VCI-300 offre nuove interessanti caratteristiche introdotte tenendo in
considerazione i precedenti feedback ricevuti dagli utenti. L’interruttore di
emergenza (Emergency thru Switch) consente di bypassare il circuito del segnale
dal software di controllo consentendo comunque il playback da fonte esterna in
caso di crash di sistema.
Il VCI-300 può controllare in realtime più di 90 parametri e funzioni del
software Serato DJ ITCH. incluso in bundle.
Il fader del controllo di pitch inoltre garantisce la medesima qualità operativa
dell’input fader (spesso nei sistemi o mixer di fascia più economica si tende a
risparmiare sui fader addizionali privilegiando quello di input che è
normalmente considerato il principale per la performance del DJ)
L’interfaccia audio integrata utilizza convertitori a 24bit , le connessioni
audio includono 1 ingresso stereo, 1 ingresso microfonico, 2 uscite stereo
(Master L/R, Monitor L/R).
La curva di trasmissione di ogni fader può essere regolata per adattarsi al
meglio alle caratteristiche del DJ ed a differenti stili.
I files presenti nella libreria del software Serato ITCH possono essere
selezionati e controllati dal pannello del VCI-300 attraverso tasti funzione
dedicati.

Approfondimento
Come abbiamo detto, Serato DJ ITCH è il software offerto in bundle con il
VCI-300.
Il VCI-300 è il primo controller hardware a supportare questo software, tuttavia
a breve comparirà sul mercato anche il Numark NS7 di cui parleremo più avanti.
I professionisti dell’audio conoscono il brand Serato per via dello sviluppo di
un algoritmo di pitch shifting e time stretching di alta qualità, un plugin
dedicato ai sistemi Digidesign TDM.
Sorge tuttavia una domanda immediata, ma perché Serato ITCH e non il “solito”
Native Instrument Tracktor LE che troviamo in bundle con VCI-100, VCM-100 e
decine di altri prodotti della concorrenza?
La risposta sarà articolata ma ha in se stessa il succo del prodotto di cui
stiamo parlando.
La scelta di utilizzare ITCH è legata ad un’alleanza tra i produttori di
hardware (Vestax) e software (Serato). I controller midi per DJs più economici
denunciano un limite abbastanza evidente. Qualità costruttiva al risparmio unita
a processori lenti e”tirati per il collo” fanno si che prodotti come Hercules o
ancora peggio Behringer offrano un sistema solo in apparenza funzionale. Il
nemico numero uno per i DJs che si avvicinano alla tecnologia digitale e che
sono abituati ad utilizzare piatti e mixer, e quindi a lavorare nel classico
“dominio analogico” , è il tempo di latenza.
Quando si parla di latenza o ritardo si parla di valori in millisecondi,
frazioni temporali minime ma avvertibili chiaramente durante un’esecuzione o
performance che sia, anche se presenti in valori molto bassi.
A volte l’effetto ritardo nelle operazioni è tanto evidente da deludere anche i
cosiddetti DJs bedroom (coloro che si divertono in casa) o semi-amatori se
comunque dotati di un minimo di sensibilità e tecnica.
Traktor LE utilizzato con Hercules o con VCI-100 si basa su mappature midi
standard ed il midi non è un protocollo nato per i DJs ma per i musicisti (tra
l’altro oggi va stretta un po’ a tutti la lentezza di un protocollo sviluppato
circa 25 anni fa). Il protocollo midi seriale, seppur ottimizzato su porta USB,
genera comunque degli “scalini” ad ogni movimento di un controller fisico dello
strumento. Questi “scalini”, tanto più avvertibili quanto più controller e
software sono di bassa qualità, irritano e mettono in difficoltà il DJ quanto
più questo è bravo e preciso nell’atto di agire sullo strumento.
Con il termine “scalini” intendo il livello minimo di variazione che viene
inviato via midi dal controller fisico e recepito dal software (generalmente un
multiplo di 128 in base ad una scala convenuta).
E’ facilmente spiegato quindi perché un controller economico non può essere
utilizzato da un professionista. La qualità costruttiva del VCI-100 offrirà
quindi un’azione più lineare di un Hercules o di un Berhinger, perché il
prodotto Vestax è strutturalmente e a livello di cpu più performante, tuttavia
il problema di cui sopra sarà sempre più o meno riscontrabile.
Ecco allora che Vestax e Serato decidono di unire le forze concentrandosi nella
produzione di uno strumento che tenti di superare la problematica che stiamo
affrontando. Il codice del software viene appositamente scritto per l’hardware
dedicato che deve rispondere a determinate caratteristiche tecniche perché
l’accoppiata sia efficace.
Il risultato di questa sinergia si riassume nella frase “one to one mapping”
ovvero costruiti l’uno per l’altro, addio quindi alla mappatura midi con
assegnazioni standard e via ad un trasferimento delle informazioni accelerato
(fino a 4 volte superiore al già validissimo VCI-100 con Traktor ) che, sempre e
comunque attraverso un comune cavo usb, consente al DJ di avvertire meno la
latenza e sentirsi più a proprio agio con i piatti virtuali.
Al progetto Serato ITCH non si avvicina solo Vestax ma anche Numark che, forte
di una fascia di prodotti di alta qualità sta per immettere sul mercato il nuovo
NS7, ottimo prodotto (almeno sulla carta) che per caratteristiche si posizionerà
però in una fascia più alta di mercato e ad un prezzo più alto e quindi non in
diretta concorrenza con VCI-300.
Il concorrente del VCI-300 è più verosimilmente l’M-Audio Torq Xponent, il cui
prezzo street si aggira sui 600 euro. Il prodotto è offerto in bundle con il
software Torq DJ. Basato su una interfaccia audio di qualità molto buona (non
dimentichiamo che M-Audio è di proprietà del gruppo Avid e quindi Digidesign
ecc..) il prodotto pecca però in quello che è la parte più importate per il DJ,
ovvero i Jog Wheels, il punto attraverso il quale avviene il contatto tra il DJ
stesso e lo strumento. Provate a dare ad un chitarrista o ad un pianista (tanto
per citare due categorie di musicisti per i quali il contatto con i polpastrelli
è la parte che determina la sensibilità sullo strumento) uno strumento “legnoso”
e poco sensibile, che si scorda facilmente o che magari monta una meccanica
economica ecc… ebbene la stessa sensazione è quella che un dj prova appoggiando
le mani su un’interfaccia di qualità modesta.
Lo sforzo da parte nostra, ed è la tipologia di prodotto che lo richiede, è di
riuscire ad evidenziare queste caratteristiche ogniqualvolta ci siano le
condizioni giuste per farlo, e magari qualche volta anche quelle un po’ meno
giuste…. Nella situazione di mercato attuale è chiaro che riportare il concetto
“on the road” non è certo semplice come farlo in un foglio di word, però
proviamoci.

Fonte: www.audiomusica.eu

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